L’ansia, sintomi e cause
L’ansia è un’emozione innata che avvertiamo come segnale di allarme nei confronti di un pericolo imminente. Innescando automaticamente nell’individuo uno stato di attivazione psicofisiologica (arousal) e una conseguente risposta comportamentale finalizzata alla protezione dal pericolo, serve all’individuo per la salvaguardia dell’integrità personale. E’ quindi assolutamente naturale sperimentare sensazioni di ansia, al pari delle altre emozioni (gioia, tristezza, sorpresa, disgusto, rabbia, paura, ecc.) e tale funzione dell’ansia in qualità di indicatore di minacce potenziali è dunque una parte essenziale della nostra vita e del nostro percorso evolutivo. Per tale motivo, stati ansiosi possono insorgere in qualsiasi individuo in circostanze di forte stress o di difficoltà. Il disturbo d’ansia, invece, si riscontra nel momento in cui stati ansiosi non si presentano più come situazioni di disagio transitorie, ma come sintomi cronici e modalità di funzionamento stabili dell’individuo nei confronti di determinati stimoli ambientali. In questo caso l’ansia perde la sua originaria funzione adattativa e vengono a modificarsi i suoi meccanismi di funzionamento: può attivarsi rispetto oggetti o situazioni, reali o immaginate, di scarso pericolo effettivo (come, ad esempio, nelle fobie e negli attacchi di panico) e si può avere un abbassamento della soglia di pericolo percepito che si traduce in uno stato di apprensione persistente (come nell’ansia generalizzata).
Alcuni tra i più frequenti sintomi ansiosi sono: preoccupazione, agitazione, insicurezze, dubbi, angosce, irritabilità e nervosismo, paure e fobie, attacchi di panico, difficoltà a dormire; solitamente accompagnati da numerose sensazione fisiche, quali affaticamento, tachicardia, sensazione di difficoltà a respirare o di soffocamento, sudorazione, vertigini, tensione muscolare, agitazione motoria, sensazione di “groppo in gola”, paura di perdere il controllo, di impazzire o di morire.
Come per tutti i disturbi, anche per i disturbi d’ansia non possiamo identificare singole cause scatenanti, ma bisogna pensare in un’ottica multifattoriale che tiene conto del concatenarsi di fattori biologici, psicologici e ambientali. I fattori di rischio e i fattori protettivi vanno ad interagire tra loro durante il corso della vita e contribuiscono al manifestarsi o meno del disturbo d’ansia.
Alcuni tra i principali elementi individuati da studi empirici che giocano un ruolo importante nella comparsa di questi disturbi sembrano essere: caratteristiche di personalità, modalità personali di fronteggiamento delle situazioni (stili di coping) e di interpretazione e attribuzione causale degli eventi (stili attribuzionali), modalità di interpretazione delle reazioni fisiologiche e degli stati emotivi, specifiche situazioni ambientali caratteristiche del contesto di vita presente e passato della persona, presenza di eventi traumatici.
In letteratura scientifica è dimostrato che, con l’ausilio del lavoro psicologico, i disturbi d’ansia hanno un alto tasso di remissione. Esso viene svolto ricapitolando la sintomatologia e la storia di vita del paziente (assessment e anamnesi), individuando gli elementi di criticità e definendo il piano di intervento personalizzato per risolvere la problematica.
Decidere di rivolgersi a uno psicologo non è mai semplice, è una scelta che deve essere mossa da una forte motivazione da parte del paziente per intraprendere un percorso di cambiamento. Scegliendo il mio studio avrai la garanzia che le tue problematiche personali siano trattate con discrezione, sensibilità e professionalità.
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